Attiva… mente

Giochi logico-matematici da risolvere e creare
Progetto delle classi 4A-5A-5B Plesso “Luigi Novelli” I.C. “Gino Felci”
Insegnanti coinvolte: Andreocci, Butticci, Giordani.
Il progetto “Attiva… mente”, fondato sul ”Learning by playing”, vuole essere uno strumento efficace per lo sviluppo delle conoscenze, delle abilità e degli atteggiamenti in ambito logico-matematico. La formula ”Learning by playing” per somiglianza fonologica e semantica richiama inevitabilmente alla mente il ”Learning by doing”. In effetti questi due concetti sono strettamente correlati: è sulla premessa del ”Learning by doing”, in base ai presupposti gettati da pedagogisti del calibro di Dewey, fondatore dell’attivismo pedagogico, che è stato concepito questo progetto.
In quest’ottica, l’apprendere non coincide col ricevere passivamente delle nozioni, ma significa elaborare attivamente delle idee; gli alunni non sono uditori passivi, ma il loro pensiero nasce dall’esperienza e questa deve essere legata alla loro quotidianità, all’ambiente in cui vivono. Così facendo si crea un nuovo modo di fare scuola in cui al centro del processo educativo c’è l’allievo, inteso come soggetto cha partecipa attivamente al processo di apprendimento e che, interagendo con l’ambiente, attraverso le esperienze, costruisce le proprie conoscenze, il proprio pensiero e anche i propri giochi. Centralità dell’alunno e apprendimento attraverso l’esperienza, sono i due pilastri del progetto sui quali è stato concepito questo percorso di apprendimento, basato sul learning by playing.
In siffatto iter educativo, il gioco, che rappresenta una dimensione importante nella vita dei ragazzi, veicolato alla logica, può diventare un utile strumento didattico facendo leva sulla passione che i giochi matematici sanno mettere in campo. In questo spirito, le gare matematiche possono certamente costituire un contributo efficace e un'occasione per infondere coraggio nei ragazzi, facendoli appassionare alla Matematica, motivandoli allo studio e recuperando eventuali fragilità. Le gare sono, inoltre, uno strumento quanto mai prezioso per 'selezionare' le intelligenze più vivaci e sollecitarle a mettersi alla prova per dare il meglio di sé. Rappresentano anche uno strumento ugualmente prezioso per riavvicinare alla Matematica quei ragazzi che, a scuola, nelle normali ore di lezione, trovano difficoltà e “non riescono” o, ancora più frequentemente, ce la fanno ma, senza alcuna passione.
Per risolvere i quiz proposti non occorrono abilità specifiche ma, piuttosto, abbracciare competenze interdisciplinari come la capacità di lettura, comprensione e interpretazione di un testo, di sfruttamento dell’intuizione, di verifica della validità delle ipotesi risolutive e di libera applicazione della creatività.
Con questo progetto, le docenti Giordani, Butticci e Andreocci mirano anche preparare i ragazzi alle prove Invalsi e alla partecipazione alle gare dei “Giochi matematici del Mediterraneo”, oltre alla creazione individuale e/o collettiva di giochi da tavolo, per confrontarsi, allenarsi, competere… ma sempre con fair play! E, a proposito di gare, un monito ai ragazzi… Nelson Mandela docet:
“Non si perde mai. O si vince o si impara!”
Non si vince sempre… nella vita, come nel lavoro, nella scuola, come nello sport. Sebbene il nostro ego aspiri a vincere, può capitare di perdere e, quando accade, non bisogna abbattersi, ma farne tesoro, il che significa imparare dagli errori, dalle sconfitte: la sfida è dunque educativa. E, allora, recuperiamo "idee e valori forti" come il fascino del rischio, la dimensione positiva della paura, il fair play (il gioco corretto con spirito di competizione leale), il senso della semina e del raccolto (ce lo insegnavano i nostri nonni: impone fatica, richiede pazienza, i risultati non sono certi... ma l’importante è attivarsi, mettendoci tutto l’impegno di cui si è capaci) perle di saggezza… a rischio di estinzione. Come si fa? “Mai mollare!” “Il vero modo per uscire sempre da vincitori è non voler vincere sempre!”