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La giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo al plesso Zarfati- Carciano

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“Un nodo blu le scuole unite contro il bullismo” è stato il motto che ha unito tutte le scuole della penisola  nella giornata dello scorso 7 Febbraio dedicata al delicato  e più che noto tema del bullismo insieme a quello del cyberbullismo, più sottile e maggiormente pericoloso.

Se di  atti prevaricatori e violenti tra i giovanissimi  si è sempre parlato perché  il bullismo è da sempre presente e facilmente identificabile, di cyberbullismo si parla in questi ultimi tempi e con maggior preoccupazione perché esso passa veloce su internet le cui piattaforme virtuali non nascondono più segreti soprattutto per i giovanissimi .

Dopo  essere stati sensibilizzati dalle insegnanti ed aver lavorato  negli scorsi giorni sui due temi sociali, gli alunni più grandi  della Scuola “Zarfati-Carciano”  hanno accolto con emozione ed affetto i 3 agenti  della Polizia di Stato del Commissariato di Velletri  che hanno fatto loro visita parlando di bullismo e di cyberbullismo.

Gli agenti  accolti dalla referente di plesso Francesca Nocca, che li ha ringraziati per la loro importantissima presenza tra i bambini,  hanno tracciato  la figura “storica” del bullo che esiste solo nel gruppo perché  da esso  trae forza. Un  personaggio  che  inveisce, denigra e mette le mani addosso al più debole, fiaccandone la propria autostima con il reiterarsi di comportamenti volgari e brutali. Il bullo  che  esiste da sempre e    non solo nella scuola ma in qualsiasi momento aggregativo i ragazzi si trovino e siano esposti,  palestra o un campo di basket che siano, trae  la sua “forza” che è debolezza, dalla ristretta cerchia di “seguaci”   mentre da solo e da soli  sono  soltanto  dei pavidi senza più forza negativa. Gli agenti hanno proposto agli alunni alcuni video simulativi e  dimostrativi sulla campagna antibullismo che è stata promossa dal Miur fin  dal 7 Febbraio 2017 , immagini che hanno colpito moltissimo i bambini e sollecitato in loro tutta una serie di domande alle quali i tre agenti della Polizia di Stato  di Velletri  hanno dato esaurienti spiegazioni con dovizia di particolari.

Gli agenti della Polizia di Stato hanno tracciato l’identikit del  grottesco personaggio del bullo che  è quindi immediatamente identificabile, visibile  e che   può essere messo alle corde  contrastato mostrando fermezza da parte della vittima forte  della solidarietà e dell’amicizia dei compagni ed amici che ne appoggiano  la giusta  rivendicazione alla tranquillità a scuola ed altrove,

Più sottile, pericolosissimo  e subdolo è invece  il cyberbullismo che viaggia via internet e che  è dilagante in modo preoccupante visto il frequentissimo accesso e presenza  in rete dei più giovani   non adeguatamente vigilati da parte di alcuni  genitori che ne dovrebbero tutelare l’uso consapevole ma che spesso per inadeguatezza e superficialità non ne comprendono le conseguenze .

 Giovanissimi che non dovrebbero avere un account sulle note piattaforme virtuali perché il pericolo che  è sempre dietro l’angolo, risulta ai più giovani invisibile  tanto che, con la spettacolarizzazione del tutto di questi tempi così convulsi, alcuni  atti di prevaricazione , filmati particolari ed altro con protagonisti ragazzi  più deboli e bullizzati, finiscono per fare il giro del mondo su internet  in pochissimo tempo, spesso con conseguenze tragiche per la vittima prescelta che scende nell’abisso del silenzio , della depressione  fino al tragico epilogo del suicidio .

I tre agenti hanno più volte sottolineato agli alunni, come siano importantissimi per i ragazzi, il dialogo e  la confidenza con i propri genitori che passa attraverso la figura  degli  insegnanti ed istruttori sportivi se qualunque di loro dovesse  all’improvviso trovarsi vittima di un palese atto di  bullismo reale o in rete. Sono purtroppo noti i casi di giovani protagonisti di video in cui vengono denigrati e bullizzati e che poi vengono  postati   su internet ed  in cui compaiono come vittime. Ultimo step per entrambe i casi soprattutto quando gli atti denigratori assumono le fattezze di un palese reato, quello di rivolgersi al corpo della Polizia di Stato per denunciare i fatti.

Gli alunni più grandi della “Zarfati-Carciano” protagonisti di questa giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo e che in   silenzio  e  con partecipazione  hanno ascoltato le autorevoli parole e spiegazioni  interagendo con gli agenti , li hanno poi  a lungo applauditi  e salutati con visibile emozione  sulle note vibranti del motivo “Il bullo citrullo” .

Le insegnanti del plesso ringraziano con sincero e profondo affetto l’ Ispettore superiore Elena Grasso , l’Assistente capo coordinatore Marco Mancini e l’Assistente capo Jessica Budetti per l’affettuosa e preziosissima disponibilità e rassicurante  partecipazione all’evento della loro scuola.

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